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Modern Italy
Journal of Modern Italian Studies
RIVISTA DI STUDI ITALIANI
Anno XXII , n° 2, Dicembre 2004 ( Note e Rassegne ) pag. 234-250
I VECCHI E I GIOVANI.
AD AGRIGENTO IL 43. CONVEGNO PIRANDELLIANO.
RENZO RICCHI
Firenze
Quando il romanzo di Luigi Pirandello I vecchi e i giovani fu pubblicato, non suscitò molta attenzione. Del resto è noto che per oltre venticinque anni il grande scrittore siciliano fu accolto, come romanziere e novelliere, con più o meno freddo rispetto dalla critica e dai lettori (il successo arrivò quando cominciò a scrivere per il teatro, a cinquant'anni). Più tardi, più di un critico lo ha considerato invece il migliore
dell'Agrigentino.
L'opera alla quale è stato dedicato, nel 2006, il 43. convegno del Centro Nazionale di Studi Pirandelliani di Agrigento vuole esprimere il dramma della generazione italiana succeduta a quella del Risorgimento. Vi si descrive infatti l'urto fra i vecchi che, compiuta l'unità d'Italia, escludono sordamente dalla nuova vita nazionale i giovani i quali, respinti, rovesciano contro la nazione le loro aspirazioni nelle "utopie" di rinnovamento sociale. Insomma, siamo davanti alla descrizione del fallimento collettivo de Risorgimento, che aveva promesso unità, giustizia, umanità. Ma la ricchezza "problematica" del romanzo va oltre questo contesto. Perché se da una parte Pirandello confessa la sua convinzione della irrisolvibilità dei problemi politici e sociali di cui narra, e si pone il problema concreto delle debolezze del parlamentarismo - molti intellettuali italiani erano stati, nel tardo Ottocento, ostili al parlamentarismo rappresentativo, che si riteneva portasse inesorabilmente alla corruzione e al malgoverno, arrivando fino a pensare che la democrazia fosse una pessima soluzione per i problemi del mondo -, dall'altra trascende il contesto storico manifestando la sua sostanziale sfiducia nella storia e nelle istituzioni umane. Sicchè anche questo libro entra a far parte di quel grande, ambiguo, insicuro teatro del mondo che è la cornice e la sostanza dell'intera sua opera. [...]
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