Il mio sogno non sorge mai dal grembo / delle stagioni, ma
dall'intemporaneo / che vive dove muoiono le stagioni / e Dio sa
s'era tempo, ο s'era inutile.
(E. Montale)
Sei tu, dolce pensiero;
sogno e palese error. Ma di natura
infra i leggiadri errori,
divina sei; perché sì viva e forte,
che incontro al ver tenacemente dura,
e spesso al ver s'adegua,
né si dilegua pria, che in grembo a morte.
(G. Leopardi)
La poesia è sempre stata accompagnata da una riflessione sulle sue forme, strutture, funzioni, ed è soprattutto a partire da Baudelaire, e con l'entrata in crisi del ruolo dell'intellettuale nella società borghese tardo ottocentesca, che il discorso sulla natura dell'arte poetica acquisisce maggior intensità1. [...]