Premessa
Se diamo uno sguardo ai metodi della critica letteraria dominanti in Italia e fuori, dalla critica sociologica marxista alla più recente della decostruzione, ai vari metodi critici più ο meno teoricamente connessi e talvolta indipendenti — come la critica strutturalistica e semiotica, quella formalistica e stilistica, la critica psicanalitica freudiana e quella affine psicologica, infine la non meno importante e sempre più invadente critica femminista — sembra che la figura di Croce sia quasi del tutto assente, il suo nome raramente citato. Intorno alla sua estetica e alla sua metodologia critica è sorta quasi una congiura del silenzio, come se non potessero apportare nessun aiuto per risolvere i sottili problemi del 'significante' e del 'significato', su cui si è accanitamente dibattuto in questi ultimi anni. [...]