Abstract:
Da ingegno sottile che non conclude, Ignazio Apolloni trae dalle sue
opere un proposito deliberato d'ironia, di dubbio, un ritegno
dell'intelligenza che sembra prescriversi di non impegnarsi troppo a
fondo. E però, il piccolo fatto significante, modo di accostamento o
punto d'inserzione, non resta mai puntuale ma, considerato quale
principio di sottile penetrazione prospettica, restituisce l'uniformità
del paesaggio o lo sfondo del tempo; quando, invece, la scena
appare sconnessa è perché l'autore sta chiedendo un supplemento
interpretativo alla coscienza umana del lettore, per affrontare
insieme la complessità di un reale che, seppur sfinito, continua a
sfuggire da tutte le parti ed è, dunque, potenzialmente infinito.
Parole chiave:
Eccesso, anti-romanzo, ironia, senso comune, colmo,
postmodernismo