Nel volume L'atto della lettura1, Wolfgang Iser, studioso illustre della scuola di Costanza, propone una serie di applicazioni della sua teoria della ricezione che si rifanno al metodo della Gestalt, in particolare per quanto riguarda la dinamica tra primo piano e sfondo, essendo il primo reso visibile dalla rete di corrispondenze di fondo. Utilizzando questa metodologia nell'analisi del testo più noto di Leopardi, il lettore registra nell'Infinito leopardiano un movimento
dialettico, un sistema oppositivo tra attrazione e repulsione, tra idillio e paura, tra piacere e sofferenza, in cui i termini dell'isotopia positiva sembrano contenere i nuclei della isotopia negativa. [...]