LINKS
Modern Italy
Journal of Modern Italian Studies
RIVISTA DI STUDI ITALIANI
Anno XVI , n° 2, Dicembre 1998 ( Contributi ) pag. 258-288

IL SOGNO DI GIACOMO LEOPARDI
LUIGI FONTANELLA
The State University of New York,
Stony Brook, N. Y.
Così, tra sognare e fantasticare, andrai consumando la vita; non con altra utilità che di consumarla; che questo è l'unico frutto che al mondo se ne può avere, e l'unico intento che voi vi dovete proporre ogni mattina in sullo svegliarvi.
(G. Leopardi, Dialogo di Torquato Tasso e del suo genio familiare)

Io so ben che non vale
beltà né giovanezza incontro a morte.
(Leopardi, Per una donna inferma di malattia lunga e mortale)


Allo studioso che si accinga a esaminare Il sogno, Canto leopardiano non eccessivamente esplorato dalla critica, ο spesso liquidato genericamente come tentativo giovanile, potrebbe tornare utile, preliminarmente, andarsi a leggere un saggio poco noto di Giacomo, pubblicato la prima volta nel 1971 (La Stampa, 2 dicembre di quell'anno). Il saggio in questione, intitolato "Dissertazione sopra i sogni", risale al biennio 1811-1812. Il 1812 è l'anno in cui Monaldo permette l'accesso pubblico alla propria biblioteca. È l'anno nel quale
Giacomo compone gli Epigrammi e la tragedia Pompeo in Egitto. Ed è anche l'anno in cui egli sostiene con i fratelli il pubblico esame, presentando tesi di Teologia, Ontologia, Morale, Psicologia, Fisica e Scienze naturali: gli argomenti delle sue Dissertazioni filosofiche, scritte - non parrà inutile ricordarlo - da un ragazzo che ha poco più di tredici anni, ovvero da un adolescente che si è appena imbarcato in quel settenio "di studio matto e disperatissimo" (come scriverà nell'arcinota lettera del 2 marzo 1818 al Giordani), che lo segnerà fisicamente e psicologicamente per tutta la vita. [...]
Leggi l'articolo (free!) Scarica il File PDF!