RIVISTA DI STUDI ITALIANI | |
Anno XXI , n° 2, Dicembre 2003 ( Contributi ) | pag. 197-226 |
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MOLTEPLICITÀ DE LE CITTÀ INVISIBILI IN UNA PROSPETTIVA LOTMANIANA | |
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SLAVICA GRUJIČIĆ | |
University of Toronto, Toronto, Ontario |
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The present epoch will perhaps be above all the epoch of space. We are in the epoch of simultaneity: we are in the epoch of juxtaposition, the epoch of the near and far, of the side-by-side, of the dispersed. We are at a moment, I believe, when our experience of the world is less that of a long life developing through time than that of a network that connects points and intersects with its own skein. (Michel Foucault, Of Other Spaces) [ ] reason is inexhaustible in the consideration of concepts, as language is inexhaustible in the joining of words. All words are in the lexicon; but the books that are constantly appearing are not a repetition of the lexicon [ ]. Taken separately, an idea can never offer anything new, but ideas can be varied to infinity. (A. Puškin, On Man's Duties, an essay on Silvio Pellico; dal saggio di M. Bachtin, Il problema del testo) La moltitudine e la molteplicità di idee contenute nello spazio di un breve testo colpisce immediatamente il lettore de Le città invisibili di Calvino. Sullo sfondo delle città assolutamente straniate che diventano subito una metafora di paesaggi mentali dello scrittore, si dispiegano davanti a noi i pensieri, gli oggetti, le visioni e le impressioni di un viaggiatore per eccellenza, un Marco Polo trasformato in un viaggiatore virtuale, riportato nel nostro contemporaneo. Anche il suo interlocutore, Kublai Kan, subisce un attento processo di straniamento rivelandosi ben presto, dopo la bellissima apertura del libro1 sul tema della caducità di tutte le cose terrene (sic transit gloria mundi), un uomo occidentale con tutte le inerenti angosce, incertezze conoscitive e interrogativi esistenziali; una figura imperiale che cerca di assoggettare la molteplicità fenomenica e il disordine del mondo riducendoli ad astratti modelli di logica pura. Il ragionamento formale e le strutture geometriche si giustappongono ad alcuni passi di lirismo poetico associato alla malinconia orientale dell'imperatore; a livello tematico si sovrappongono o si congiungono varie "serie" che sottolineano aspetti individuali e umani delle città (la memoria, il desiderio) ad altre categorie di natura formalistica e semiotico-strutturalista (i segni, i nomi etc.)2. |
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