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Modern Italy
Journal of Modern Italian Studies
RIVISTA DI STUDI ITALIANI
Anno IV , n° 2, Dicembre 1986 ( Contributi ) pag. 11-28

NOTE SULLA FAVOLA DI MACHIAVELLI:
GIANMATTEO, IL VILLANO PIÙ FURBO DEL DIAVOLO
FRANCO MANAI
Brown University,
Providence, Rhode Island
Nonostante la novella di Belfagor arcidiavolo, o meglio la Favola1, sia
l'unico testo pervenutoci di Machiavelli novelliere, l'arte del favolare non era certamente estranea alla natura molteplice del fiorentino, come dimostrano in primo luogo diverse sue lettere private, caratterizzate da un linguaggio colorito e da una straordinaria vivacità narrativa2, in secondo luogo il fatto che l'altro suo grande testo letterario, la Mandragola, per la sua scarsa 'teatralità'3, può essere considerata la messa in scena di una novella; in terzo luogo la tendenza dell'autore, anche nei suoi scritti politici e storici, a "trasformare l'evento aneddotico in un fatto memorabile"4 attraverso una sorta di compiacimento estetico che lo porta a narrare con spiccato gusto per la costruzione dei personaggi più o meno eroici, per la contrapposizione di personalità, come avviene per esempio nella Descrizione del modo tenuto dal duca Valentino nello ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, il signor Pagolo e il duca Graviva Orsini. [...]
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