RIVISTA DI STUDI ITALIANI | |
Anno XXII , n° 2, Dicembre 2004 ( Contributi ) | pag. 22-46 |
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DANTE E LA PARODIA1 | |
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ANTONIO ROSSINI | |
University of Windsor, Windsor, Ontario |
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Il fascino e l'utilità del modello Hutcheon Se è vero, come sostiene Linda Hutcheon, che l'ironia giudica, il fatto che un autore come Dante abbia fornito il testo base di tanti adattamenti parodici non deve stupirci. A dire il vero è Dante stesso ad esibire in più di un caso un atteggiamento ironico e pungente nei confronti di tanti personaggi incontrati nell'aldilà e soprattutto nei confronti della sua amata Firenze2. Questo saggio intende esaminare lo speciale status della Commedia, in quanto testo ispiratore di parodia nella cultura italiana, concentrandosi su tre lavori molto eterogenei tra loro, ma che, pur nella diversità del medium impiegato, sembrano confermare tanto le speculazioni della Hutcheon quanto il suo modello ermeneutico della parodia, nonché l'idea che Dante possa essere considerato non un autore della letteratura italiana, ma l'Autore per eccellenza, scriba di una Bibbia laica di cui la scuola ha stabilito nel corso dell'ultimo secolo il 'culto didattico'. Si tratta di un lavoro teatrale in dialetto romagnolo di Ivano Marescotti, Dante un Patàca; della parodia a fumetti della Disney italiana L'Inferno di Topolino e, infine, della Cretina Commedia di Giuseppe Impastato trasmessa in quattro puntate radiofoniche da Radio Aut a Cinisi nel 1978. |
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