Il tempo che proietta ogni vita vissuta per sempre in una
distanza irrecuperabile, dove - ogni passione spenta, ormai - le
parole, i volti e i gesti, pur conservati brevemente nella
memoria di coloro che rimangono, sono destinati inevitabilmente a sparire: il senso delle pagine che costituiscono la Spoon River Anthology (1915) si può dire quasi programmaticamente presente già nelle parole iniziali (cfr. La collina), laddove Masters si chiede: "Dov è quel vecchio suonatore Jones / che giocò con la vita per tutti i novant'anni, / fronteggiando il nevischio a petto nudo, / bevendo, facendo chiasso, non pensando né a moglie né a parenti, / né al denaro, né all'amore, né al cielo?1