RIVISTA DI STUDI ITALIANI | |
Anno XXI , n° 1, Giugno 2003 ( Contributi ) | pag. 175-199 |
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LA REALTÀ, I LIBRI, IL METODO EPISTEMOLOGICO, L'INTELLETTO ED UMBERTO ECO |
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ANTONELLA D'AQUINO | |
Vanderbilt University, Nashville, Tennessee |
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I libri rappresentano il mezzo privilegiato di interpretazione, dato che come ebbe modo di scrivere Calvino nella prefazione al Sentiero dei nidi di ragno: "Le letture e l'esperienza di vita non sono due universi ma uno. Ogni esperienza di vita per essere interpretata chiama certe letture e si fonde con esse" 1. Infatti, l'uomo ha da sempre cercato di supplire al proprio senso di smarrimento, in un universo sconosciuto e spesso ostile, attraverso il racconto che dona ordine e senso alla vita. Il libro, sia esso in prosa o poesia, è una mappa che l'uomo usa come strumento d'orientamento che, stando alle argute osservazioni di Eco, dona un senso all'immensità delle cose che sono accadute, accadono e accadranno nel mondo reale. "Questa è la funzione terapeutica della narrativa", commenta Eco, "è la ragione per cui gli uomini, dagli inizi dell'umanità, raccontano storie. Che è poi la funzione dei miti: dar forma al disordine dell'esperienza"2. | |
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